Secondarie superiori

Secondarie superiori

Secondarie di II grado

Biodiversitario Marino (BioMa)
Museo immersivo dell’AMP Miramare

che cos’è?
Un’“immersione”, facile e fruibile in tutte le stagioni, nell’intera varietà di ambienti della Riserva, con un percorso dalla superficie del mare alle sue profondità, dai macro ai micro organismi animali e vegetali: ecco cosa offre agli studenti di ogni età, il Biodiversitario Marino, il nuovo museo immersivo dell’Area Marina Protetta di Miramare.

la struttura
Articolato su 300 metri di quadrati di superficie, questo moderno museo non ospita solo la parte espositiva, ma anche uno spazioso laboratorio didattico attrezzato, una saletta multimediale e uno spazio pensato per i più piccoli, ad uso biblioteca ma anche per workshop e laboratori creativi, che potranno essere realizzati e promossi anche in collaborazione con altre realtà della città e del territorio.

il percorso espositivo
Ricostruzioni della scogliera emersa e sommersa, sezioni di sedimento sabbioso e fangoso con i loro abitanti, diorami di praterie marine, pesci luna, tursiopi e altri animali pelagici a grandezza naturale, video immersivi e rappresentazioni 3D, meduse fluttuanti, colorati nudibranchi, docce acustiche per ascoltare i suoni del mare, un tunnel del mare di notte con lo spettacolare fenomeno della bioluminescenza, uno speciale acquario touch tank con organismi bentonici: tutto è pensato per avvicinare gli studenti di ogni età alla conoscenza della biodiversità marina.
Salendo le scale che portano al primo piano, un terribile vortice di plastica introduce il tema degli impatti umani sull’ambiente marino che viene affrontato negli spazi del piano superiore.

Scovazze a-mare

Descrizione: L’immondizia, a Trieste, si chiama così, al plurale: le scovazze. E sono davvero “a-mare” quelle che – in barba ai divieti – si intrufolano anche nelle aree protette, sopra e perfino sotto il mare, seguendo venti, correnti e maree. Non risparmiano neppure le spiagge più belle, come quella delle ex Scuderie di Miramare, un gioiello incastonato tra i giganteschi faraglioni bianchi di calcare, sede di questa attività, estremamente pratica.
La ricerca, l’asporto e l’analisi quali-quantitativa dei rifiuti rinvenuti in un transetto di spiaggia permetteranno di osservare e poi analizzare l’impatto dei rifiuti sull’ambiente naturale, offrendo spunti per riflettere sul modo in cui essi intervengano negli equilibri naturali, interferendo perfino con le catene alimentari.

La biodiversità in una resta

Descrizione: Che cos’è una “resta”? Difficilmente qualche studente l’ha mai vista, eppure è parte fondamentale del processo di mitilicoltura, una tecnica di allevamento sostenibile dei “frutti di mare”.
E cosa c’entra la biodiversità? I filari sommersi, dove fluttuano allineate le reste, costituiscono un habitat ricchissimo di vita, che andremo ad osservare grazie ad un campione proveniente dagli allevamenti di mitili poco distanti dall’area protetta: vi scopriremo – grazie a lenti e microscopi – una moltitudine di organismi diversi, come stelle serpentine, vermi policheti, ascidie, nudibranchi, anemoni di mare e perfino spugne, che proveremo a determinare e classificare.
In questo laboratorio potremo anche affrontare il delicato tema del prelievo sostenibile delle risorse del mare, che vede nell’acquacoltura un equilibrio singolare, legato a mestieri tradizionali (la molluschicoltura nel Golfo di Trieste si pratica dal XIX secolo), resi sostenibili da una sempre migliore conoscenza scientifica e dal rispetto dei cicli naturali.

Chimica-fisica del mare

Descrizione: Chi ben inizia parte dalla pratica, e in questa attività gli studenti inizieranno proprio rilevando – con l’utilizzo di strumentazioni scientifiche – i parametri più importanti dell’acqua marina, come salinità, densità, quantità di ossigeno presente, oltre a quelli meteomarini come la temperatura dell’aria, la pressione atmosferica e la velocità del vento. Questi dati, nient’affatto asettici, offriranno una nuova chiave di lettura per la comprensione dell’ecosistema mare e del suo ruolo nella vita del pianeta Terra.

NOTE
: attività indicata per il secondo ciclo.

L’ambiente di marea 

Descrizione: Uguale e sempre diversa, la marea è la protagonista di un’attività sul campo che si svolge sulla spiaggia delle ex Scuderie di Miramare, fruibile solo se accompagnati dalle guide WWF. Il Golfo di Trieste (assieme a quello di Gabes, in Tunisia) registra le più ampie escursioni di marea di tutto il Mediterraneo, raggiungendo addirittura i 2 metri tra la minima e la massima giornaliera. Le ampie porzioni di ambiente intertidale che rimangono “scoperte” durante i cicli di bassa marea, rappresentano un ambiente al limite, abitato da pochi organismi marini evolutisi e adattati a resistere in condizioni estreme, a rischio di disidratazione e di predazione.
Questo modulo didattico, da svolgersi rigorosamente sul campo e solo in presenza di bassa marea, permette agli studenti di mettersi in gioco e cercare sulla spiaggia, negli anfratti sotto alle rocce e nelle pozze di marea, gli organismi animali e vegetali che si sono adattati a vivere per lunghe ore fuori dall’acqua, per riflettere poi assieme alle guide WWF sui concetti di adattamento ed evoluzione.

NOTE
: attività indicata per il secondo ciclo.
Lo svolgimento di questo modulo richiede, in abbinamento al BioMa, circa 5 ore di attività. Attività possibile solo durante la bassa marea, più favorevole nel periodo invernale.

Dal profondo del piatto **NEW!**

Che pesce mangiamo? sappiamo il nome delle specie che si nascondo nei ben noti bastoncini di pesce? e il tonno in scatola da dove arriva? il surimi che animale è?
In questa attività, ogni studente è chiamato a mettersi in gioco, partendo dalla propria esperienza “alimentare” e andando a scoprire quante e quali sono le specie di pesce commestibile presenti nel Golfo di Trieste. Per farlo ci muoveremo attraverso le sale del Biodiversitario Marino, dove più di 100 specie sono rappresentate in 3D, per allargare poi la riflessione e ragionare – attraverso un lavoro a squadre – anche sulla stagionalità e sulle tecniche di pesca più utilizzate per le diverse tipologie di specie marine: saccaleve, nasse, palamita, reti volanti o a strascico… sono strumenti che vengono comunemente usati dai pescatori nel nostro Golfo e che hanno impatti molto diversi sulla conservazione della biodiversità marina.

NOTE
: attività indicata per il secondo ciclo e sostitutiva della visita guidata standard al BioMa

Il benthos

Descrizione: Una vasta distesa di sabbia e fango a perdita d’occhio: ecco come si presenta buona parte del fondale del Golfo di Trieste, un panorama solo apparentemente anonimo, dove vivono, in realtà, innumerevoli forme di vita, mimetizzate sopra e sotto il substrato. Sono le specie bentoniche, organismi che nuotano, camminano o strisciano lungo il fondale, dal quale si discostano raramente, capaci come sono di vivere affossati o ricoperti dal sedimento, nel quale si riparano e dal quale tendono temibili agguati alle proprie prede.
Questo laboratorio permette agli studenti di setacciare e analizzare campioni di fondale marino proprio per l’analisi del benthos che vi abita: l’osservazione diretta della ricchezza di specie, ad occhio nudo o con lenti e microscopi, permetterà di individuarne i principali caratteri sistematici e comprenderne abitudini di vita e ruolo ecologico.

NOTE: tutti i campioni di materiale vivo prelevato vengono re-immessi in natura al termine delle attività.
Lo svolgimento dell’attività è soggetto a condizioni meteo-marine compatibili con il prelievo del campione vivo.

Il plancton 

Descrizione: Sospesi, a galla o in balia delle onde e delle correnti, gli organismi planctonici, animali e vegetali, rappresentano una famiglia molto variegata, che verrà esaminata dagli studenti grazie all’utilizzo di microscopi ottici e stereo-microscopi. Ma non solo, i ragazzi saranno anche coinvolti nella preparazione dei campioni di plancton vivo (prelevati con un’apposita retinata dallo staff) e fissato, e la loro analisi consentirà di individuare le particolari strutture di questi organismi animali e vegetali e di comprendere l’importante ruolo che rivestono per l’ecosistema marino in quanto base della piramide alimentare ecologica.

NOTE: tutti i campioni di materiale vivo prelevato vengono re-immessi in natura al termine delle attività.
Lo svolgimento dell’attività è soggetto a condizioni meteo-marine compatibili con il prelievo del campione vivo.

Seawatching in Riserva

Descrizione: Osservare il mare, dagli orizzonti più ampi ai dettagli più piccoli, non è solo un passatempo estivo ma anche un’attività didattica che può offrire molti spunti e riservare molte sorprese. Grazie all’utilizzo di maschera, boccaglio e pinne, i partecipanti, divisi in piccoli gruppi e accompagnati da una guida WWF, svolgeranno una vera e propria escursione in mare, alla scoperta del mondo sommerso dell’Area Marina lungo un percorso pinneggiato che si snoda sotto al castello di Miramare, a pochi metri dalla riva.

NOTE
: attività indicata per il secondo ciclo. OBBLIGATORIO saper nuotare e saper usare lo snorkel.
L’uscita in mare è preceduta da un’incursione al BioMa. Attività possibile nei mesi di maggio, giugno e settembre e soggetta alle condizioni meteomarine.